L'autonomia nasce da scelte locali, di persone e politiche

04 Ottobre 2023 by Articoli di partito 2178 Views
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Il centrosinistra non farà le primarie per decidere il candidato presidente. Non mi stupisce e neanche mi interessa, farò parte, con grande convinzione, di un’altra proposta politica, diversa dal centro destra e dal centro sinistra che da tempo, a turno, governano la regione arrecando danni incalcolabili. Sono uno peggio dell’altro, come potrebbe testimoniare chiunque viva in Sardegna se gli venisse chiesto se la sanità, i trasporti, le scuole, le strade, le opportunità di lavoro, l’ambiente, le condizioni di vita sono migliorate o peggiorate negli ultimi 20 anni. Quindi, figurati se mi interessano le loro fantomatiche primarie.

Non ci ho mai creduto, servivano per far parlare un po’ qualche nuovo portatore d’acqua che, stanco di essere opposizione ha fatto il gran passo verso le maggioranze; e servivano per rivitalizzare qualche vecchio leader che può avere pure buone idee ma si ostina a spenderle li dove, quando va bene, vengono masticate, maciullate e digerite senza lasciare traccia alcuna in azioni e pratiche politiche reali. Quello che mi incuriosisce piuttosto, ma proprio di una curiosità che nutro sempre per la varietà umana, è la sfrontatezza con cui chiudono il discorso dopo aver menato il can per l’aia per due mesetti abbondanti. In casa PD dice che hanno le primarie nel loro DNA, ma non le fanno. Caspita che DNA debole! In casa 5stelle dice che escludere le primarie è stata una loro vittoria. Caspita! Quelli che sono nati sullo steaming e cresciuti sulla piattaforma Rousseau con cui facevano finta di praticare la democrazia diretta. Quelli del “uno vale uno” che è durato quanto il viaggio in pullman da Montecitorio al Quirinale, ora pretendono Alessandra Todde candidata presidente perché in una saletta romana, Conte e Schein si sono divisi le regioni. Io me la immagino la contrattazione dei grandi leader nazionali “dell’onestà” e del “politicamente corretto”: questa a te e questa a me; qui tu voti un candidato 5stelle e qui io voto un candidato PD... Contrattazioni che naturalmente proseguono in Sardegna, perché i sardi locali mica sono da meno: se il candidato presidente è tuo allora i candidati sindaci di Cagliari e Sassari sono miei. E tutto ciò mentre fanno finta di parlare di grandi programmi e grandi svolte per la Sardegna che in realtà affonda nella loro mediocrità e nella loro assoluta inerzia. Mi domando solo in quanti ci crederete ancora, in quanti vi lascerete ancora abbindolare dalla suggestione del voto utile, in quanti sceglierete ancora di non andare a votare, e in quanti invece non rinuncerete al diritto di scegliere altro per la Sardegna. Altro non colluso, non responsabile del danno, diverso, alternativo, teso al bene comune e non all’interesse di pochi. E io spero che siate molti a coltivare la speranza che un modello diverso esista. E spero che siate in molti a renderlo forte con il vostro voto.

Lucia Chessa Segretaria Nazionale Rossomori